Compiti: si o no?
Per me, la domanda corretta non è questa. Perché a questa domanda la mia risposta è assolutamente Sì.
Non te l’aspettavi?
Ora capirai perché.
I compiti sono necessari per permettere al bambino di memorizzare, far propri e sedimentare i contenuti appresi a scuola.
Pertanto, la domanda corretta da porsi è questa: quanti compiti assegnare ai bambini di scuola primaria?
Pochi.
Pagine e pagine da studiare, schede da compilare, problemi da svolgere di concetti magari appena accennati in classe. Ed ecco il risultato è questo: bambini smarriti, genitori esauriti e pomeriggio interminabili che portano i genitori alla disperazione e costringono i bambini in casa, seduti su una sedia per ore ed ore.
Tutto questo impedisce al bambino di fare esperienza della realtà, delle relazioni, della natura, attraverso anche l’arte, lo sport, la musica ecc.
Una vera quotidiana ma piccola tragedia che colpisce la quasi totalità delle famiglie italiane, come testimoniato anche dalle numerose pubblicazioni a riguardo (per esempio quelle dello studioso Mario Polito) e le testimonianze di addetti ai lavori, non ultima quella di Maurizio Parodi, pedagogo e dirigente scolastico nonché autore dell’eloquente Basta compiti!
Il nostro obiettivo principale in 11eLode è proprio rafforzare l’autonomia dei bambini, lavorando sulle loro emozioni, attraverso lo svolgimento dei compiti e di laboratori.
Altrimenti, come possiamo pretendere che i bambini amino la scuola, quando sono sommersi dai compiti e non hanno più tempo per fare altro?
Cosa posso dirti? Sono sinceramente contrariata anch’io. Non se ne può più! Hai tutta la mia comprensione.
Se vedi tuo figlio studiare fino a tarda sera e nei week end, chiediti se la causa di questo eccessivo impegno risiede:
• nella cattiva organizzazione del lavoro
• in una ‘carenza’ personale del bambino (una sua area di miglioramento)
• in un approccio esasperato da parte degli insegnanti.
Nell’ultimo caso l’incontro e il dialogo con le insegnanti per far comprendere la reale difficoltà del bambino, può essere molto proficuo per attuare insieme qualche forma di cambiamento verso una situazione più equilibrata e per dare più autonomia al bambino.
In realtà, la funzione dei compiti è legata al lavoro che si fa a scuola: per avere la massima efficacia devono avere un feedback da parte degli insegnanti, che purtroppo non sempre li guardano, a causa di programmi ministeriali sempre più vasti ed esigenti e classi molto numerose.
Starai pensando: ma a cosa servono i compiti?
In teoria, i compiti sono indispensabili e preziosi, per “riprendere” l’attività svolta in classe, in autonomia, e per sviluppare il proprio metodo di studio, che deve essere insegnato a scuola. L’uso delle mappe, le sottolineature, gli schemi, le linee del tempo, sono tutte tecniche di apprendimento che gli insegnanti della scuola primaria dovrebbero insegnare ai bambini, per dare loro autonomia e sicurezza nel problem solving ora dei compiti, domani nella vita in generale.
Una delle conseguenze più pericolose negli ultimi anni è la perdita di autonomia dei bambini, anche nello svolgimento quotidiano dei compiti.
Oggi noi genitori, non solo siamo costretti a sostituirci ai docenti nel “compito” più importante, quello di insegnare un “metodo di studio”, ma talvolta dobbiamo sostituirci persino ai figli. Infatti, è proprio questo che mi capita di sentire nel mio centro di 11eLode: sono spesso i genitori a fare i compiti, perché alle 7,8 di sera ti trovi con tuo figlio esausto e terrorizzato all’idea di andare a scuola senza averli fatti, perché scatterà la punizione, come la ricreazione saltata, o altre forme di mortificazione, e quindi la reazione è quasi spontanea.
E così, i pomeriggi si trasformano in un vero e proprio incubo: tuo figlio non è concentrato, rimanda di continuo il momento dello svolgimento dei compiti, urla, minacce, promesse e ricatti finché tuo figlio non si siede mal volentieri alla scrivania. Pomeriggio dopo pomeriggio, tu vivi quelle ore con angoscia e quando tuo figlio chiude i libri, a fine serata, tiri un sospiro di sollievo.
Ma perché? Perché vivere questo momento di apprendimento necessario con tanta ansia?
Sta a te decidere di cambiare. E puoi farlo.
Le emozioni di tuo figlio vengono prima di tutto. Se vedi tuo figlio stanco, nervoso, sfinito, dopo 4-5 ore di compiti alla scuola primaria, sta a te dire BASTA. Devi essere più elastico e morbidi, senza attaccamento ai voti o al rendimento. In questo modo, anche gli insegnanti capiranno qual è il carico giusto per i bambini e che evidentemente qualcosa è sbagliato nell’organizzazione: forse i concetti erano poco chiari, i compiti assegnati in quantità eccessiva oppure i bambini ancora non hanno un metodo di studio efficace. Perché il metodo di studio è fondamentale: il bambino non può inventarselo o tirarlo fuori dall’esperienza.
Il metodo deve essere costruito sulla persona, rispettando le sue esigenze, gusti e talenti.
Il metodo di studio – che la scuola non offre – è fondamentale perché significa per il bambino la possibilità di sapere ‘’come’’ può studiare in modo efficace, e non solo ‘’cosa’’ deve studiare. Il ‘’come’’ è l’elemento che alleggerisce i compiti e il pomeriggio. Ed è quello che facciamo presso il centro 11eLode, primo Centro Pedagogico in Italia che allena l’autonomia, le emozioni e le relazioni (Gruppo Pedagogico 3-6 anni al mattino e Doposcuola Primaria 6-10 anni nel pomeriggio).
Scopri di più su 11eLode chiamando il Numero 0832-1920135
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