“A scuola lui è più partecipe, risponde meglio alle attività, è più presente mentre prima rifiutava totalmente di fare alcune attività e questo è così evidente in maniera chiara da quando frequenta 11eLode.
Non me lo aspettavo, ma ci speravo, più che aspettarmelo era una speranza, ho visto dei progressi anche al catechismo dove ci sono tantissimi bambini, dove si canta e si balla, un ambiente che lo metteva molto a disagio e so che ci sono stati dei cambiamenti perché le catechiste me lo hanno riferito, mi hanno detto che ci sono stati dei passi in avanti, momenti di partecipazione di Francesco, per un bimbo che era sempre in silenzio è già molto.
Con i nonni, con gli zii, vedo che è un po’ più aperto perché con me e mio marito ha già un rapporto fatto molto di comunicazione, cerchiamo di ascoltarlo. Con i parenti che non hanno la stessa sensibilità che abbiamo noi genitori di capirlo e di comprenderlo e di anticipare i suoi bisogni senza che lui parli, noto che lui è più aperto, comunica di più e in alcuni casi intavola un discorso, è lui il primo a iniziare, in particolare con uno zio con cui era un po’ a disagio perché era un po’ più chiuso come carattere.
Gli incontri e gli eventi con i genitori sono molto importanti perché di solito in 11eLode lui ci va da solo, mentre così ha modo di mostrarci quello che fa e che ama tanto e quindi di renderci partecipi delle sue attività all’interno del Centro. In questo senso trovo che sia utile perché ho sempre notato che a Francesco piace mostrare quello che fa e desidera la nostra partecipazione.
Alcune volte Francesco mi dice delle cose che mi fanno capire che è più consapevole delle sue emozioni e comunque riesce più ad esprimerle, anche con me. Ad esempio, a volte quando quando si arrabbiava, prima si ammutoliva e non proferiva più parola, invece ora se io gli chiedo “perché sei arrabbiato?”, lui con pochissime parole riesce a spiegarmelo, cosa che non faceva prima. Questo è da attribuire a 11eLode, perché lui sta facendo un grande lavoro sull’emersione delle sue emozioni e i miglioramenti sono abbastanza evidenti.
All’inizio avevo il timore che lui potesse sentire il portarlo al Centro come una forzatura, un voler lasciarlo lì per andare a lavorare e in realtà proprio ieri gli ho chiesto “ma ti sei divertito?”. E lui mi ha detto subito di sì e ha cominciato a raccontare di sé e di quello che fa…”
Concetta, Mamma di Francesco
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