Pianti, urla, lamentele… e si finisce alle 10 di sera ancora sui libri.

Scritto in ambito: Bambini | Educational | Educazione | Scuola

“…che rottura i compiti a casa!”

Non può essere così già dalle scuole elementari! Non possiamo stressare così tanto i bambini, sono solo bambini! Dobbiamo cercare una soluzione che sia utile sia per i genitori che per i bambini e il nostro metodo 11eLode nasce anche per questo.

I compiti a casa sono giustamente un argomento molto dibattuto in Italia e all’estero perché hanno risvolti importanti sulla vita e sulla serenità familiare.

A questa età (scuola elementare) il bambino forma dentro di sé la sua personale predisposizione verso lo studio e l’apprendimento. Oppure il suo rifiuto che si può facilmente trasformare in un blocco… che a volte dura tutta la vita.

Ho avuto una insegnante di matematica tremenda, una di quelle severissime che non sorrideva mai e che pretendeva le cose fatte alla perfezione. Io non ero brava in matematica, avevo bisogno di aiuto per comprendere i meccanismi. Ma al posto di ricevere aiuto ho avuto palate di giudizi: “non sei proprio portata per la matematica! È inutile, non fa per te!”.

Questo disagio accompagnato da relativi pianti, frustrazioni, sconfitte e difficoltà, me lo sono portato fino all’università. Se avessi avuto una maestra diversa – che invece di giudicarmi e condannarmi mi avesse incoraggiata e sostenuta con un sorriso – la mia vita sarebbe andata in modo diverso. No, non esagero, è proprio così e se vai nei ricordi della tua infanzia, forse anche tu hai vissuto una esperienza del genere.

I più bravi maestri, educatori e genitori sono quelli che incoraggiano, motivano a superare le difficoltà, credono in te e ti trattano con fiducia. Noi lo facciamo con i nostri bambini e otteniamo dei risultati straordinari.

Vediamo dei punti importanti insieme per capire come funziona il metodo educativo di 11eLode.

  1. I compiti a casa sono utili per il bambino a patto che siano fatti in modo giocoso, gioioso e divertente. I compiti possono essere utili perché, se fatti con metodo, sviluppano la capacità dei bambini di essere autonomi, di organizzarsi, di realizzare obiettivi. Sono competenze fondamentali per la vita di oggi. Aiutano il bambino ad imparare a reagire alle frustrazioni, lo motivano ad andare avanti e a non mollare fino al raggiungimento della meta. Tutto questo però non lo fanno i compiti in automatico! Lo fa l’approccio ai compiti, il modo di farli, il modo di affrontare le difficoltà e quindi la guida di un adulto consapevole e capace che accompagna il bambino a fare da solo.Già perché non si può pretendere dai bambini piccoli che facciano tutto da soli fin da subito. Non è facile convincere un bambino a fare i compiti perché per lui sono inutili, non ne vede il senso e tolgono tempo al gioco, cioè alla sua attività più importante. Ed è inutile dirgli che sono divertenti, perché la verità è che i compiti sono noiosi.Ma c’è un’altra possibilità: aiutare il bambino a trasformare i compiti da attività noiosa ad attività più leggera e divertente. Questo è un lavoro impegnativo, importante, e noi lo facciamo in 11eLode perché ci rendiamo conte che in questo modo il bambino sviluppa la capacità di fare con più piacere e di gestire lo stress in modo più efficace. I compiti sono uno stress, se lo stress viene vissuto con più leggerezza (che non significa menefreghismo) e più allegria allora si può fare, i bambini li accettano e tutto diventano più facili e bello.
  2. Un ambiente piacevole aiuta il bambino a rilassarsi facendo i compiti. Il luogo di studio, la sedia su cui si è seduti, l’illuminazione, i colori non sono cose da trascurare. Il luogo dove fare i compiti deve favorire la concentrazione e l’apprendimento. Un ambiente ben aerato, pulito, stimolante, colorato al punto giusto, comodo e fatto di serenità garantisce al bambino una maggiore concentrazione e una maggiore velocità di apprendimento. Per questo 11eLode è un bellissimo e luminosissimo open space di 180 metri quadri, proprio per permettere a bambini di muoversi, di giocare, di relazionarsi con gli altri e di fare i compiti in un ambiente gioioso e a misura di bambino.
  3. Vietato stressare i bambini! Obbligarlo contro la sua volontà, urlare, rimproverarlo, trattarlo con agitazione e tensione, non fa altro che allontanare i bambini dallo studio, dai libri e dalla scuola. I bambini sono persone e come tali vanno trattate, con gentilezza e rispetto. Hanno bisogno di giocare e di divertirsi, inutile imporgli qualcosa come se fossero adulti, non lo sono! Hanno bisogno di scherzare, ridere, divertirsi e vivere il tutto in modo leggero (che non significa superficiale) per apprezzare al meglio ciò che stanno imparando e per continuare a farlo. I bambini hanno una naturale predisposizione all’apprendimento, sono naturalmente motivati se li trattiamo con rispetto e amore.
  4. Cosa fare quando sbaglia? Si deve invitare il bambino a rileggere e individuare da solo l’errore. Molti doposcuola tradizionali fanno una cosa assolutamente sbagliata: le educatrici fanno i compiti con i bambini e pur di finire tutto in modo perfetto si sostituiscono a loro, cioè suggeriscono così tanto che fanno i compiti al posto dei bambini. Questo è assolutamente controproducente perché fa passare al bambino il messaggio: “non sei capace, non sei autonomo, hai bisogno di qualcuno che faccia al posto tuo”. A lungo andare questo comportamento crea insicurezza e indecisione nel bambino rovinando la sua naturale autostima. Noi usiamo delle specifiche tecniche di comunicazione e coaching per aiutare il bambino a individuare l’errore e ad autocorreggersi con serenità. L’errore è importante, se non ci fosse non ci sarebbe possibilità di apprendimento. Dunque deve essere trattato come una possibilità di crescita, non come una condanna/punizione.
  5. Cosa fare se si rifiuta o perde troppo tempo? Dietro ad un rifiuto o a continue distrazioni c’è sempre un perché. È compito di un bravo educatore ascoltare profondamente il bambino per cogliere l’eventuale disagio che si nasconde dietro questi “no”. Una volta riconosciuto, il disagio può essere risolto con un intervento specifico sul singolo bambino cucito addosso come un vestito sartoriale. I capricci non esistono. Un bambino capriccioso sta chiedendo qualcosa nel suo specifico linguaggio e sta a noi adulti comprendere e ascoltare. È facile giudicare un bambino: “smettila di fare i capricci!”, ma cosa si ottiene dopo? Nulla. Il bambino si allontana sempre di più e si passano le serate anche fino a tardi a convincerlo a fare i compiti.Il bambino potrebbe anche avere specifiche difficoltà di apprendimento, magari non ha capito bene come funziona la lettura o la scrittura e allora si blocca perché crede di non essere capace. Anche in questo caso si deve intervenire aiutandolo a comprendere come si fanno le cose, per poi fargliele fare da solo. Per noi di 11eLode non tutte le segnalazioni sui disturbi di apprendimento sono reali, per la maggior parte dei casi si tratta di allarmismo pericoloso. A meno di specifiche diagnosi mediche, la maggior parte dei bambini ha solo bisogno di comprendere come si fanno le cose. Ma fino a quando li condanniamo con etichette che li fanno sentire inferiori o diversi, danneggiamo solo la loro autostima e li bolliamo con un marchio a fuoco a delle incapacità che si porteranno dietro per sempre, è questo che vuoi per tuo figlio?
  6. E se il carico di lavoro è troppo pesante? A volte bisogna anche tener contro che i compiti possono essere davvero troppi per un bambino di quella età e che sia naturali viverli come un peso perché tolgono troppo tempo al gioco. Ci sono maestre che esagerano nell’assegnare un carico di compiti degno di un universitario! Allora è bene che il genitore cerchi un dialogo costruttivo con i maestri per chiedergli di ridimensionare un po’ il carico, in modo tale che i compiti non tolgano troppo tempo alla famiglia, tempo necessario per stare insieme e condividere momenti straordinari che a volte servono di più della storia e della geografia.
  7. Rispettare i suoi ritmi. Ogni bambino ha i propri ritmi naturali. Qualcuno è naturalmente più veloce, qualcun’altro un po’ più lento. Ma chi dice che dobbiamo andare tutti alla stessa velocità? L’obiettivo per i bambini è imparare, usare la testa e pensare in modo creativo, non importa a quale velocità lo facciano. Facendogli vivere uno stress esagerato a causa dell’iper-competizione da voto, stiamo distruggendo l’autostima e la fiducia in sé dei nostri figli. I bambini non sono i loro voti scolastici. I nostri figli non valgono il numero che gli viene affibbiato. Noi dobbiamo garantirgli di saper imparare, di essere curiosi, di scoprire sempre qualcosa di nuovo, non di dimostrare qualcosa agli altri. I bambini che hanno bisogno di mostrarsi troppo agli altri diventano adulti dipendenti dagli altri, e questo va a danno della loro serenità e felicità, perché una persona che ha bisogno del giudizio altrui per affermare sé stessa non può essere felice.
  8. Essere gentili, accoglienti, pazienti. Gli adulti devono essere gentili, accoglienti e pazienti. Chiunque accompagni i bambini nei compiti dovrà essere in grado di dare loro sostegno e fiducia. Motivarlo con parole gentili, puntando sempre ad una possibilità, mai ad un limite. L’adulto deve ‘esserci’ con tutto sé stesso. Deve mostrare al bambino di essere sinceramente interessato a lui, deve incoraggiarlo, sostenerlo nelle difficoltà dicendogli che ce la può fare, aiutarlo a non mollare quando il gioco si fa duro. Diventare complice del bambino per aiutarlo a comprendere che la vita è fatta di difficoltà e che superarle significa usare tutta la forza, l’energia e le possibilità che sono dentro di lui. I bambini non hanno limiti, siamo noi adulti che creiamo i loro limiti dicendo che “non sono portati o non sono capaci”, che “non ce la fanno”, che “sono troppo monelli o impossibili”… e così che il bambino, umiliato e offeso, si allontana dalle possibilità.

Accompagnare i bambini verso l’interiorizzazione dello studio e della conoscenza è un lavoro da professionisti. I bambini vanno seguiti e nutriti per essere aiutati a fare da soli. Come sai, 11eLode è il primo doposcuola a Lecce che , oltre a fare i compiti e a far sviluppare ai bambini un metodo di studio personalizzato, allena la loro autonomia, le loro emozioni e loro relazioni.

Vuoi un bambino capace di fare i compiti in modo impeccabile o vuoi un bambino felice? E se fosse possibile avere entrambe le cose con facilità e gioia?

Ecco alcune delle testimonianze dei genitori 11eLode:

 “Due volte a settimana in 11eLode e mio figlio ha imparato a farli da solo, anche quando è a casa”.  

“Che stress la pagella… Sapevo che mio figlio era intelligente e capace, eppure tutti quei problemi a scuola… Ora sta finalmente dimostrando quanto vale, me lo dicono anche le maestre”.

“Che inferno fare i compiti! Si stancava subito e si distraeva continuamente. Adesso ha acquisito un metodo, studiare è diventato piacevole, a volte è lui a chiedermelo…” 

“Noi inizialmente prima facevamo i compiti e poi poteva giocare. Ora lui è più libero e autonomo, può organizzare il suo tempo, sa che a un certo punto deve fare i compiti e li fa volentieri”.  

“Da quando frequenta 11eLODE noto che ha più responsabilità nel fare i compiti, cosa che prima non aveva, dovevo io inseguirla per farglieli fare! Adesso si mette da sola a farli, li fa come si deve e più volentieri e ha anche sviluppato una maggiore autonomia nell’organizzazione del tempo e nel metodo di studio”.

“Ha maggiore fiducia in sé stessa e autostima, nel senso che si sente più sicura di quello che fa, non dice più “non ce la faccio, non lo so fare”.

Scoprire di più su 11eLode chiamando il Numero 0832-1920135

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